L’importanza dei gruppi elettrogeni e UPS/soccorritori nelle pompe e sistemi antiallagamento
Le cronache degli ultimi anni ci raccontano che, anche a causa dei cambiamenti climatici, fenomeni atmosferici straordinari come le alluvioni sono purtroppo sempre più frequenti. E’ quindi andato via via aumentando il mercato di sistemi che offrano un rimedio o limitano i danni degli allagamenti.
Una requisito fondamentale che, però, deve verificarsi all’attivazione del sistema antiallagamento è la disponibilità di energia elettrica. Molti di questi sistemi funzionano, infatti, elettricamente. Risulta quindi fondamentale dotarsi o di un gruppo elettrogeno automatico di emergenza, con quadro ATS, oppure un sistema a batterie come un UPS o un soccorritore o un sistema di accumulo BESS .
Ma andiamo per ordine e vediamo prima alcune informazioni su come funzionano e in cosa consistono i sistemi antiallagamento.
Cosa sono i kit antiallagamento
Un kit antiallagamento per edifici è progettato per prevenire o ridurre i danni causati dall’acqua in caso di alluvioni o infiltrazioni. Questi kit possono includere una combinazione di sistemi di rilevamento, allarme e protezione fisica per evitare che l’acqua entri o per pomparla via rapidamente. Ecco alcuni componenti tipici e soluzioni disponibili in Italia:
1. Sistemi di rilevamento e allarme
Questi sistemi utilizzano sensori che rilevano l’acqua e attivano un allarme per avvisare gli abitanti o i responsabili dell’edificio. Alcuni sistemi avanzati possono anche inviare notifiche tramite smartphone. Un esempio di questi sistemi può essere l’Honeywell Resideo W1KS, un rilevatore di perdite d’acqua che invia notifiche push in tempo reale su smartphone, tablet o PC. Funziona via Wi-Fi e rileva sia l’acqua che l’umidità. È un’opzione efficace per edifici residenziali e commerciali.
2. Barriere anti-allagamento
Le barriere fisiche sono progettate per essere installate in punti critici, come porte o finestre, per impedire all’acqua di entrare. Queste barriere possono essere gonfiabili, rigide o temporanee, e spesso sono facili da installare in caso di emergenza. Tra i vari kit antiallagamento, questi sono gli unici che non richiedono corrente elettrica per funzionare.
3. Pompe di drenaggio (Pompe sommerse)
Le pompe sommerse vengono utilizzate per eliminare l’acqua che si accumula in cantine o altri locali interrati. Questi dispositivi possono essere attivati manualmente o automaticamente quando viene rilevata una certa quantità d’acqua. Un esempio di questi sistemi sono le Pompe sommerse Pedrollo TOP-FLOOR. Questo tipo di pompa, molto utilizzata in Italia, è progettata per drenare completamente l’acqua fino a un livello di soli pochi millimetri, perfetto per cantine e locali a rischio di allagamento. Vengono solitamente utilizzate in combinazione con sistemi di controllo e sensori, come i sistemi di rilevamento e allarme del primo punto, che le attivano quando necessario.
4. Sistemi di chiusura delle valvole
Alcuni kit comprendono anche valvole automatiche che bloccano il flusso dell’acqua in caso di rilevazione di perdite o infiltrazioni. Questi sistemi possono prevenire il peggioramento dei danni in caso di allagamento interno. La valvola antiriflusso impedisce all’acqua di tornare indietro nel sistema di drenaggio e risale lungo i tubi, proteggendo così cantine e garage situati a livello inferiore. Alcune valvole antiriflusso funzionano meccanicamente, senza bisogno di attivazione elettrica, altre hanno bisogno di attivazione elettrica.
Per prevenire che i sistemi antiallagamento siano vanificati dall’assenza di tensione dovuta a un blackout nella rete elettrica, è fondamentale adottare delle soluzioni che garantiscano il funzionamento continuo dei dispositivi anche in assenza di corrente. Ecco alcune strategie pratiche:
Come assicurare la continuità elettrica dei sistemi antiallagamento durante i blackout
Per prevenire che i sistemi antiallagamento siano vanificati dall’assenza di tensione dovuta a un blackout nella rete elettrica, è fondamentale adottare delle soluzioni che garantiscano il funzionamento continuo dei dispositivi anche in assenza di corrente. Ecco alcune strategie pratiche:
1. UPS (Gruppi di Continuità)
Un UPS è un dispositivo che fornisce energia di riserva per un periodo limitato durante un blackout. Può alimentare pompe sommerse, sistemi di allarme e sensori per il tempo necessario a riattivare la corrente o a prendere misure correttive. Bisogna scegliere correttamente gli UPS in modo che siano adatti ad usi di carichi industriali, come le pompe, in quanto gli UPS tradizionali sono solitamente pensati per alimentare carichi elettronici ed informatici e quindi potrebbero non essere in grado di sopportare le correnti di spunto di un carico induttivo.
2. UPS Soccorritori CPSS
Gli UPS CPSS sono dei particolari UPS la cui caratteristica principale è il rispetto delle normative europee EN 50171, che ne garantiscono l’affidabilità anche in situazioni di emergenza.
Gli UPS soccorritori CPSS (Central Power Supply System) sono una soluzione avanzata e particolarmente adatta per garantire la continuità elettrica nei sistemi antiallagamento. Questi dispositivi forniscono energia di emergenza, in modo continuo e sicuro, a carichi critici come pompe sommerse, sensori e sistemi di allarme. I CPSS sono progettati per ambienti che richiedono un livello di affidabilità molto elevato, come ospedali, edifici pubblici, e infrastrutture critiche, ma possono essere utilizzati anche per proteggere edifici residenziali e commerciali da blackout prolungati.
Lavorano solitamente in logica inversa, ovvero a differenza dell’uscita di un UPS che è sempre accesa (SA), quella di un CPSS è solo emergenza (SE) ovvero si attiva, in tempi molto limitati, solo al verificarsi del blackout. Sono inoltre caratterizzati da una maggiore autonomia in grado di alimentare dispositivi antiallagamento per lunghi periodi e sono progettati per gestire non solo brevi interruzioni di corrente, ma anche blackout prolungati, grazie alla loro elevata capacità di accumulo e alla distribuzione energetica ottimizzata.
2. Generatori di corrente di emergenza
I generatori portatili o stazionari possono essere utilizzati per alimentare sistemi di drenaggio o pompe sommerse in caso di blackout prolungati. Sono particolarmente indicati in contesti dove si prevede che l’interruzione dell’energia elettrica possa durare diverse ore o giorni, come in aree a rischio di alluvioni. Ne sono disponibili sia diesel, che benzina che a gas.
Caratteristica fondamentale, come già accennato, è che siano automatici e dotati di quadro di commutazione ATS. Infatti non possiao essere certi che il luogo da proteggere dall’allagamento sia presidiato nel momento dell’evento meterologico avverso. La centralina automatica, insieme al quadro ATS, permette che in caso di blackout il generatore venga messo in funzione e possa alimentare il sistema. Al ritorno della rete elettrica, centralina e ATS spegneranno il generatore e faranno alimentare il kit antiallagamento dalla rete.
3. Sistemi solari con batteria di accumulo
Un sistema di energia solare abbinato a una batteria di accumulo può essere una soluzione ecologica e affidabile per mantenere attivi i sistemi antiallagamento. Le batterie immagazzinano l’energia durante il giorno, permettendo ai dispositivi di funzionare anche in caso di blackout notturni o prolungati. Questo sistema però dovrà essere opportunamente dimensionato, soprattutto nel caso che alimenti anche altre utenze non prioritarie dell’edificio. Il rischio, infatti, è che in caso di blackout prolungati, le batterie si esauriscono nell’alimentare i carichi non prioritari e non siano quindi pronte a fare il loro lavoro quando si verifica la combo allagamento + blackout.
Diverso è il caso di un sistema di accumulo BESS appositamente dedicato alle utenze di emergenza dell’edificio, anche se è una casistica abbastanza rara.
4. Pompe sommerse a batteria
Alcune pompe sommerse sono dotate di batterie integrate che si attivano automaticamente in caso di mancanza di corrente. Queste batterie forniscono energia sufficiente per mantenere il pompaggio attivo fino al ripristino dell’elettricità o finché non viene risolta la situazione d’emergenza.